Restauro Chiesa di Sant'Andrea

PROGETTO DI RESTAURO DELLA CHIESA DI SANT'ANDREA A STIFFE

 

Committente: Comune di San Demetrio ne’ Vestini (AQ) 

Luogo: San Demetrio ne’ Vestini (AQ) 

Anno: Dicembre 2010

 

Descrizione

Il progetto di restauro della Chiesa di Sant’Andrea situata nella Frazione di Stiffe, nel comune di San Demetrio ne’ Vestini (AQ), nasce come conseguenza dei danni provocati dal terremoto che ha interessato il comune di L’Aquila e le zone limitrofe il 6 aprile 2009.



L’abitato di Stiffe è una delle sette frazioni che costituiscono il comune di San Demetrio nei Vestini, da cui dista circa 5 Km, ed è situato nella conca aquilana lungo il fiume Aterno.

La Chiesa è il risultato di un’evoluzione storica ed architettonica che ha visto il succedersi di numerose fasi costruttive di lettura ed interpretazione non semplice. Si presenta attualmente molto danneggiata a causa del sisma, tanto che è stato necessario mettere in sicurezza il manufatto utilizzando dei puntelli. All’esterno della Chiesa i danni più ingenti sono quelli che interessano la facciata principale (la quale è quasi completamente nascosta da elementi di ritegno), il campanile a vela, oltre che i locali di epoca più recente annessi alla Chiesa stessa e situati dietro l’abside. Per quanto riguarda l’interno si osservano quadri fessurativi che interessano le volte a botte in camorcanna della navata principale, la volta a crociera della navata minore e le pareti della navata principale sul lato nord est che, oltre ad essere lesionate, presentano anche crolli di materiale. Anche la parete retrostante l’abside risulta parzialmente crollata, ogni arco è sostenuto da centine, mentre sia pilastri che separano le due navate che l’altare sono sostenuti da opere provvisionali.

 

Per la Chiesa di Sant’Andrea è stata effettuata un’analisi di dettaglio, che parte dalla conoscenza dello stato di fatto della costruzione, passando per il rilievo del danno e della vulnerabilità fino all’individuazione degli interventi di restauro e consolidamento strutturale. In particolare il progetto di restauro e consolidamento oggetto del presente elaborato ha riguardato in questa prima fase l’esecuzione dei lavori più urgenti necessari al consolidamento e alla messa in sicurezza del fabbricato. Questo consentirà la rimozione dei presidi posti in opera nella fase dell’emergenza post - sismica per consentire, in una seconda fase, l’intervento di restauro vero e proprio del manufatto nel suo complesso.

 

Documenti redatti:

  • Valutazione della sicurezza sismica
  • Analisi storico - costruttiva
  • Rilievo geometrico e materico
  • Progetto delle indagini e diagnostica
  • Valutazione vulnerabilità sismica
  • Relazione tecnica di progetto
  • Progettazione interventi di consolidamento
  • Progetto per la rifunzionalizzazione della Chiesa
  • Adeguamento alle norme di igiene e sicurezza
  • Adeguamento alle normative antincendio

Il manufatto architettonico prima del terremoto

Il manufatto architettonico post-terremoto

Schizzi

Restituzione 3d rilievo con il Laser Scanner

Fasi costruttive

 

·         Fase longobarda

La chiesa di epoca longobarda è presumibilmente databile all’VIII secolo d.C.

Il manufatto più antico indagabile è il portale di epoca longobarda, collocato certamente in posizione assiale sul fronte della chiesa dell’epoca, che dunque doveva risultare decisamente più piccolo dell’attuale.

·         Il basso medioevo

Un lungo arco di tempo intercorre fra la fase costruttiva di epoca longobarda ed i lavori di ristrutturazione di epoca rinascimentale (collocabili con precisione al 1519 – 1520 grazie alle epigrafi ancora in opera). Per ciò che concerne però il periodo basso-medievale (XI – XIV secolo) è possibile individuare almeno due distinte fasi architettoniche.

Prima fase:

La chiesa di Stiffe assunse la morfologia della fabbrica ad aula unica di forma rettangolare attorno alla quale, per aggregazioni successive più o meno organiche, si costituì il complesso giunto sino ai nostri giorni. La piccola aula altomedievale di epoca longobarda venne parzialmente inglobata nell’ambito di un’architettura di maggiori dimensioni: raddoppiò la larghezza della facciata e conseguentemente la navata si allungò, per concludersi con un catino absidale di forma semicircolare, demolito in seguito.

Seconda fase:

La chiesa a navata unica ed abside semicircolare venne ristrutturata ed aggiornata in modo significativo durante la seconda metà del XIV secolo. Dal punto di vista planimetrico, la modifica più significativa riguardò la terminazione absidale: il catino semicircolare venne raso al suolo per essere sostituito da un’abside a terminazione rettilinea della medesima ampiezza della navata ad aula. In tal modo l’edificio assunse una planimetria ancor più semplice e rigorosa: un rettangolo di 8 metri di larghezza e 25 metri di lunghezza.

·         Gli interventi cinquecenteschi

Al 1519 è riferibile la piccola porta di servizio aperta a metà della navata maggiore lungo il fronte meridionale della chiesa, mentre è datato 1520 il portale monumentale collocato sul fronte principale di S.Andrea.

La copertura della navata maggiore è il risultato di un intervento tardo settecentesco (si tratta di una volta a botte in incannucciato)

·         Il rinnovamento del XVIII - XIX secolo

Al sisma del 1753 dovette seguire una profonda opera di ristrutturazione che interessò integralmente la chiesa di Sant’Andrea. Gli interventi più facilmente distinguibili relativamente a questa fase costruttiva collocata cronologicamente a cavallo dei secoli XVIII e XIX sono quelli che hanno riguardato rinnovamento stilistico degli interni.

Una volta a sesto ribassato realizzata con la tecnica dell’incannucciato venne impostata al di sopra di una cornice a stucco, continua lungo le pareti della navata. La volta intonacata venne impostata al di sotto del livello delle capriate lignee, a definire il grande volume della navata maggiore, illuminata da tre finestre rettangolari aperte verso sud.

Tutto l’apparato decorativo riferibile a questa fase costruttiva venne realizzata con la tecnica dello stucco, grazie alla quale vennero aggiornati i quattro altari laterali collocati nelle prime due campate della navata principale, l’altare maggiore e la balaustra della cantoria.

Studio dei meccanismi di collaso

In relazione al quadro fessurativo riscontrato, sono stati individuati tre principali meccanismi locali di collasso riportati in figura:

Intervento di Restauro e Consolidamento

  1. Messa in opera di cerchiature sul corpo di fabbrica principale della chiesa;
  2. Consolidamento mediante ancoraggi iniettati con calze in tessuto;
  3. Consolidamento delle murature con tirantini antiespulsivi;
  4. Consolidamento con iniezioni di miscela legante nelle murature;
  5. Ripristino strutturale mediante tecnica dello “cuci e scuci”;
  6. Consolidamento della volta in camorcanna tramite tenditori;
  7. Consolidamento della volta a crociera tramite fasciature in gfrcm.

Concorso di Idee Restauro Chiesa di San Domenico

Per conto di: Studio Archea 

Luogo: L'Aquila

Anno: Maggio 2010

 

Documenti redatti:

  • Analisi storico - costruttiva
  • Rilievo geometrico e materico
  • Progetto per la rifunzionalizzazione della Chiesa

 

Descrizione

Il progetto di restauro della Chiesa di San Domenico situata nella città dell'Aquila nasce come conseguenza dei danni provocati dal terremoto che ha interessato il comune di L’Aquila e le zone limitrofe il 6 aprile 2009.



La Chiesa si presenta molto danneggiata a causa del sisma, tanto che è stato necessario mettere in sicurezza il manufatto utilizzando dei puntelli. 

  

Concorso Restauro Birreria Tedesca

Edificio dell' Arte e della Cultura

 

Concorso Internazionale per il Restauro di una ex birreria a Berlino

 

Per conto di: Studio Archea 

Luogo: Berlino (Germania)

Anno: Maggio 2010

 

Documenti redatti:

  • Progetto per la rifunzionalizzazione dell'area
  • Progetto per la rifunzionalizzazione del complesso

 

Descrizione 

L'idea progettuale nasce dall'esigenza di realizzare, partendo dalle vecchie rovine di un manufatto abbaondonato di inizi '800, un edificio polifunzionale in seguito alla costruzione di una struttura che ingloba al suo interno le mura dell'antico edificio. Si sfruttano così colori e materiali del tempo, che si combinano con il nuovo, creando spazi che rievocano le memorie locali del passato. Nella parte sottoranea del complesso si ricava un'area museale in cui vengono esposte opere d'arte moderne. Inoltre un archivio con strutture a librerie "scorrevoli" consente di catalogare le opere in modo dinamico. E' prevista la realizzazione di una biblioteca in cui i visitatori hanno la possibilità di consultare volumi d'arte, e postazioni pc dove effettuare ricerche, studi ed approfondimenti. Al piano superiore è prevista una sala convegni con 300 posti.

 

Arch. Gabriele Di Carlo

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